convention per la costituente ecologista del trentino - sabato 9 aprile 2011 | ||||||
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Relazione introduttiva di Aldo Pompermaier Buon giorno a tutti e grazie per essere intervenuti così numerosi alla Convention Ecologista del Trentino. Un saluto particolare a tutti i relatori che interverranno e un grazie sincero per aver risposto con prontezza al nostro invito. Sono onorato di aver contribuito a riunire tante importanti testimonianze delle associazioni ecologiste, ambientaliste, protezioniste ed animaliste, ma non solo, perché sentiremo anche importanti testimonianze di imprenditori che si occupano di ”green economy”, del mondo scientifico. Per la verità l’elenco poteva essere più lungo e mi scuso se qualche associazione o comitato non vi compare, ma credetemi, in mezza giornata è difficile contemplare l’intervento di tante coscienze ecologiste e ciò dimostra che il nostro territorio non è secondo a nessuno per generosità e per impegno in campo ecologico. Mi unisco a Marco, che non finirò mai di ringraziare per il determinante apporto tecnico-politico alla costruzione di questa costituente, nel ringraziare i rappresentanti Verdi sud-tirolesi per essere qui con noi, doveroso un ringraziamento a Giuliano Tallone e Angelo Bonelli che con caparbietà e autorevolezza sono impegnati rispettivamente come coordinatore della costituente ecologista e come presidente dei Verdi italiani alla costruzione di questo nuovo soggetto politico ecologista e civico del cui contenuto ci parleranno tra poco. Doveroso un grazie a chi ha collaborato alla riuscita di questo appuntamento. (Giuliana, Ruggero, Marco, Emma, Luciano, Pino, Giorgio, Gabriella, Nicoletta ...) Come è nel mio stile, non mi dilungherò nei preamboli, ma alcune cose le voglio comunicare. Come in tutti i passaggi importanti che la società deve affrontare, reputo che anche per gli ecologisti è venuto il momento di interrogarsi se così strutturati ognuno nel proprio ambito di riferimento politico, possano affrontare le nuove sfide che l’attuale modello di sviluppo ci propone. Per la verità, già 15 anni fa se lo chiedeva Alex Langer. Alex già allora metteva in guardia i Verdi “dal pericolo di un possibile nuovo sistema elettorale” … La traduzione politico-amministrativa delle istanze ecologiche, non potrà essere affidata ad un ”partito” o ad una ”lista” verde, ma dovrà articolarsi diversamente: con un ricorso assai più ampio al ”lobbyng”, cioè alla pressione esercitata, in nome degli interessi ambientali, verso i decisori politici e con il sostegno offerto a candidate/i, che pur non essendo esplicitamente”verdi”, offrono qualche garanzia di sensibilità e coerenza ambientalista” Grande profeta Alex. Le crisi che si sono accavallate, quella economica - sociale ed ambientale, ci insegnano che un cambiamento di rotta è necessario. E dobbiamo essere noi a dare il calcio di inizio. Dobbiamo veramente riunire tutte le nostre forze, le intelligenze di questo paese per affrontare questi passaggi epocali con uno sforzo comune, perché le ”belle persone” ci sono, occorre solo valorizzarle per portarle a rappresentare i sentimenti di milioni di persone che non trovano chiari riferimenti politici (40% indecisi). E qui voglio affrontare un tema che mi sta molto a cuore. La credibilità e l’etica di un movimento. La politica in questo momento ormai è alla deriva, i segnali che ci arrivano sono sconfortanti. Belle ragazze che diventano ministri o consiglieri regionali. La politica diventa sempre più spettacolo, tutto basato sull’esteriorità, sull’apparire. Ormai in politica è passata l’idea che se non si è leader nel senso di trascinatori che ”bucano” il video, i consensi non arrivano. Abbiamo appurato però che per catturare le simpatie degli elettori non sempre servono leader carismatici, di belle fattezze e di impatto televisivo. Se facciamo riferimento ai successi degli ambientalisti nelle competizioni elettorali del nord Europa, non è da sottovalutare che chi ha guidato alla vittoria i Verdi tedeschi alle recenti elezioni del Land del Baden Wurttemberg è stato un certo Winfried Kretschmann di 62 anni, che la stampa tedesca addirittura ha definito il ”professor noioso”. Bene, questo ”noioso professore” diventerà per la prima volta il primo ministro-presidente ecologista di un Land tedesco. Non fascino trascinatore, ma rappresentante di un popolo che sulle questioni ecologiche si è unito ed ha fatto fronte comune. Si dirà anche che è stata l’ondata emotiva che ha colpito i tedeschi dopo l’incidente nucleare in Giappone a Fukushima. No amici miei, almeno non solo, è stato il frutto di un lavoro duro e continuo di presenza sui territori, di raccolta firme, di protesta talvolta aspra. Vi ricordate quando gli ambientalisti tedeschi bloccarono per giorni e giorni i treni che trasportavano le scorie radioattive, accanto alla popolazione o le campagne ambientaliste che venivano promosse nelle scuole? Questi sono i comportamenti che i cittadini si aspettano da noi e l’occasione non ci manca. Protestare con forza contro il ritorno al nucleare dovrà essere uno dei nostri primi impegni. Allora saremmo credibili, allora non ci confonderanno con coloro che coltivano i privilegi delle poltrone, come non ci vogliono confusi e allineati dentro i cosiddetti partiti”forti” che non riescono neanche con le cannonate a modificare il loro pensiero sulla visione ecologista di questa società. Vi leggo questa dichiarazione a proposito del disastro ambientale in Giappone: ”La sicurezza innanzitutto. La catastrofe di Fukushima, della quale non conosciamo ancora le conseguenze, ha cambiato anche la mia posizione personale sull’energia atomica e i suoi rischi, anch’io ho imparato”. Sapete chi l’ha rilasciata? La cancelliera Angela Merkel al Bild Zeitung. Sarà una dichiarazione in parte dettata dalla batosta elettorale recentissima, ma soprattutto favorita dalla pressione degli ecologisti sull’opinione pubblica. Bene, qui in Trentino vi aspettereste che Dellai o Pacher facciano marcia indietro apertamente dichiarando che l’inceneritore è rischioso, oltre che inutile? Forse l’iniziativa della recente mozione di Roberto Bombarda votata all’unanimità, ovvero quella di aprire le opzioni per la chiusura del ciclo dei rifiuti a soluzioni diverse dell’incenerimento tradizionale, aprirà uno spiraglio. Comunque sempre più dovremo lottare insieme e invito tutti voi a mobilitarsi per aderire all’appello delle associazioni ambientaliste e dei comitati Nimby e Trentino Pulito e a sostenere il documento che presenteranno in conferenza stampa lunedì prossimo e ad essere presenti al consiglio straordinario comunale di martedì 12. Oggi è venuto il momento di cambiare. Il nuovo polo ecologista che sosterrò sarà un movimento trasversale rappresentato da persone che dell’etica ne fanno una bandiera. Non si può amare la natura pensando agli interessi e chi nei comitati e nelle associazioni ecologiste sosterranno il progetto, dovranno avere la garanzia di essere rappresentati da persone credibili ed oneste. Etica, credibilità e competenza saranno le basi per scegliere i futuri candidati. Dovremo anche scegliere con chi percorrere il cammino politico che ci prefiggiamo. La legge elettorale ci impone se vogliamo contare oltre che cambiare, come dice lo slogan che appare sullo striscione dietro, di entrare in coalizione, ma dovrà essere quella che è più vicina ai temi che sosteniamo. Io non ho paura che nel nuovo movimento entrino persone cosiddette”scomode” Scomode perché intransigenti, radicali, ma coerenti. Se il nuovo polo ecologista, oltre che civico sarà democratico, come preannunciato, tutte le decisioni importanti dovranno essere gestite appunto democraticamente. Non sarà il futuro portavoce o presidente, chiuso nelle stanze, che deciderà per tutti. Certo, sarà un percorso faticoso, come lo dimostra il cammino della Costituente. Il confronto e il dialogo dovrà essere il motore del nuovo cammino ecologista. E così assieme dovremmo rafforzare le convinzioni e le basi del nuovo polo ecologista. Per concludere un pensiero rivolto agli amici verdi che mi onoro di rappresentare. Oggi siamo fuori dal parlamento italiano e da quello europeo. Ci siamo stracciati le vesti, cerchiamo di capirne i motivi e con molta umiltà devo dire, il nostro presidente Bonelli li ha dichiarati anche pubblicamente e se lo vorrà ce li ricorderà tra un po’. Quello che mi sento di dirvi è che non dobbiamo sempre considerare solo i successi elettorali come elemento per giudicare il nostro agire. Sono anche i risultati della nostra azione politica in questi oltre 25 anni di presenza sul panorama politico nazionale che debbono confortarci. Sarebbe lungo l’elenco delle norme e delle leggi locali e nazionali che hanno lasciato il segno ed il lavoro istituzionale dei nostri eletti lo sta a testimoniare come quello dei nostri rappresentanti provinciali, comunali e delle comunità di valle qui oggi presenti e che ringrazio veramente per il loro impegno e per i risultati che stanno conquistando. Tornando ad un discorso più generale vi dirò che mi preoccupa molto la crisi economica e la crisi politica che l’Italia sta attraversando: molto di più però quella che sta avvenendo nella nostra società: l’indifferenza che dilaga, da la misura di una società che deve essere ricostruita. Un pensiero va spontaneo al Giappone che sta vivendo una tragedia immane. Ma un pensiero particolare va alle migliaia di immigrati, di rifugiati, che dovremmo ospitare e che respingiamo non solo con le norme, ma anche con il cuore, dimenticando che ieri eravamo noi ad attraversare terre e mari per sfuggire a guerre e tiranni. Sono sicuro che il nuovo polo ecologista riuscirà ad essere ambasciatore di chi sostiene la priorità ecologica, ma in questa priorità deve rientrare il recupero del valore delle persone e per questo dobbiamo rivolgerci non solo alle associazioni ecologiste, ai comitati che lottano per la salute dei propri cittadini, ma anche a quei mondi, talvolta nascosti che si impegnano per un mondo più equo, più giusto. Dovremo lottare affinché i nostri stili di vita non siano a danno dei nostri simili, la sobrietà dovrà accompagnare il nostro modo di vivere. E dovremo essere di esempio. Solo così costruiremo quella credibilità che i cittadini chiedono alla politica Non si propone un mondo impoverito, ma un mondo che si sviluppi in modo diverso equo e sostenibile. E qui, la sfida della Costituente Ecologista sta proprio nel provare a creare questo tipo di mondo.
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